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Racconti catalani

  • Antologie, Narrativa straniera
  • Scheda libro
Traduttore

Lorena Lombardi

Editore

ABEditore

Collana

L'Imbustastorie

Anno edizione

2017

Stato di lettura

Non iniziato

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La statua di sale
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Un amore senza fine
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9 feb 2022

Un sentimento assoluto e devastante trascina il protagonista in un incubo interminabile

Quando ho terminato di leggere Un amore senza fine di Scott Spencer non ho avuto difficoltà a capire perché è stato tradotto in venti lingue e apprezzato, fin dalla pubblicazione, da milioni di persone. L’idea di base è quella di un amore adolescenziale che, tipicamente, tende a far esasperare qualunque sensazione o stato d’animo. Dunque, se a scrivere questa storia fosse stato qualcun altro, probabilmente avremmo letto uno dei tanti young adult che ci sono ora in circolazione. Invece, fin dalla prima pagina ci rendiamo conto che non si tratta di nulla del genere.

David Axelrod è la voce narrante del romanzo. Diciasettenne di Chicago, è follemente innamorato della coetanea Jade Butterfield: quando i genitori di lei, preoccupati che il rapporto con la figlia sia diventato troppo morboso, gli impediscono di vederla, è talmente accecato dal dolore da decidere di dare fuoco alla loro casa. Sarà l’evento scatenante che darà il via a una serie pressocché interminabile di inganni, sotterfugi e bugie che impediranno al nostro protagonista di ritrovare la pace.

Non ho empatizzato con il personaggio di David. Quello che lui definisce “amore” per me non è altro che un’ossessione che gli fa perdere totalmente la lucidità e gli impedisce di distinguere ciò che conta davvero. A maggior ragione, non sono riuscita ad apprezzare Jade. L’immagine di lei che ci viene restituita è quella elaborata da David; di conseguenza, non è assolutamente attendibile. Perfino lei stessa non riesce ad attribuirsi tutto il valore che le dà l’innamorato e, in effetti, ne ha ben donde.

Dunque, per quale motivo mi sento di consigliare questo libro? Certamente per la maestria e dovizia di particolari con le quali viene narrato anche l’episodio apparentemente più insignificante e che, invece, si rivela assolutamente funzionale allo sviluppo dell’intera vicenda. Le emozioni di David, l’arrovellarsi del suo cervello, ogni sua più piccola azione, vengono scandagliati in modo tale da avermi lasciarmi stupefatta a ogni pagina.

Con l’ausilio di tali mirabili espedienti narrativi, l’autore ci guida attraverso un groviglio di sentimenti mostrandoci la loro forza che, nella sua assolutezza, può condurre persino all’autodistruzione.

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Il condominio
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3 ott 2021

Un grattacielo londinese diviene la metafora della ricaduta nelle barbarie di un’intera classe sociale

Ottobre è il mese di Halloween e dei racconti del terrore. Per questo ho pensato di scegliere un libro a tema, ma non vi aspettate di trovare streghe, vampiri, teschi e zombie: l’angoscia e lo sgomento suscitati da questo racconto sono frutto del genere umano.

I tre protagonisti principali de Il condominio – Anthony Royal, Robert Laing e Richard Wilder – vivono in un grattacielo di quaranta piani assieme a migliaia di persone, una vera e propria oasi (apparentemente) felice che si autogestisce grazie a molteplici, lussuose comodità: piscine, scuole, ristoranti, supermercati, banche e vari ascensori ad alta velocità. Proprio questi ultimi diverranno teatro abituale delle peggiori nefandezze perpetrate ai danni dei vari inquilini, da parte dei loro stessi pari.

Tutto parte da vari blackout che inizialmente colpiscono i piani inferiori ma che, ben presto, si estendono all’intero l’edificio. Inizialmente il buio scatenerà il panico tra i condomini ma non dovrà passare molto tempo prima che, in virtù dello stesso, si sentano autorizzati a esternare i loro istinti più primordiali, innescando una serie di reazioni a catena che impediranno di distinguere il bene dal male.

Le tre classi sociali che popolano il grattacielo – alta società, ricca borghesia e ceto medio – sono rappresentate rispettivamente da Royal, Laing e Wilder. La lotta spietata per la conquista dei piani alti farà sì che solo uno di loro riuscirà a sopravvivere: colui che meglio saprà adattarsi alla nuova condizione, senza lasciarsi coinvolgere dalla follia comune.

Se avete voglia di immergervi nell’atmosfera lievemente macabra dei giorni autunnali, questa storia vi insegnerà che non bisogna cercare molto lontano da noi per avvertirla.

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La signora trasformata in volpe
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1 apr 2022

Una fiaba surreale che ci parla di libertà femminile e ostinazione amorosa

Nel primo pomeriggio del gennaio 1880 Mr e Mrs Tebrick vanno a passeggiare, come loro solito, sulla piccola collina boscosa nei pressi della loro abitazione. A un tratto si odono i segugi, poi il corno del cacciatore in lontananza; Silvia Tebrick, spaventata, lascia la mano del marito lanciando un grido, lui si volta a guardarla e… “Dove un istante prima si trovava sua moglie, adesso c’era una piccola volpe di color rosso acceso”.

È così che inizia La signora trasformata in volpe di David Garnett, una storia che offre vari spunti di lettura. Per comprenderne meglio la genesi, dobbiamo sapere che l’autore era un esponente del Bloomsbury Group, quel gruppo di intellettuali che nei primi trent’anni del Novecento si situò al centro del dibattito culturale in Inghilterra. Uno dei punti cardine della loro filosofia era il rifiuto delle convenzioni borghesi dell’epoca, tra le quali la suddivisione tra ruoli maschili e femminili. L’indipendenza della figura femminile risulta centrale per lo sviluppo della storia.

In seguito all’eccezionale trasformazione della moglie, Mr Tebrick cercherà in tutti i modi di trattarla come quando aveva sembianze umane, preoccupandosi ogni giorno di lavarla, profumarla e vestirla. Se inizialmente i due coniugi riescono a conservare alcune delle vecchie abitudini come fare colazione, giocare a carte o guardare vecchie foto, ben presto la natura selvatica della volpe avrà il sopravvento. A nulla serviranno i tentativi di Mr Tebrick di tenerla in casa per proteggerla dai cacciatori: Silvia fuggirà nel bosco e non tornerà più indietro.

Dunque, davvero tutto è perduto? In realtà, no. I sentimenti di Mr Tebrick nei confronti della sua Silvia muteranno, ma non si indeboliranno. Il senso di possesso iniziale si arrenderà al desiderio di libertà della moglie, fino a portarlo a stravolgere la sua vita per starle accanto. Questa fiaba delicata e, a suo modo, leggera ci insegna che l’amore trova sempre una strada per tenerci unitǝ a qualcunǝ.

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