Storia di un fiore
Autore | Claudia Casanova |
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Traduttore | Gloria Cecchini |
Illustratore | Veronica Algaba |
Editore | Feltrinelli |
Collana | Universale Economica |
Anno edizione | 2021 |
Stato di lettura | Non iniziato |
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22 ago 2021
Una favola moderna ambientata in Giappone sull’amicizia e la tolleranza
Le recenti Olimpiadi di Tokyo 2020 hanno certamente acceso in moltə l’interesse per la cultura e le tradizioni giapponesi. Tra queste si annovera anche l’arte culinaria, che è protagonista di questo lieve romanzo.
La signora Tokue è un’ottantenne molto volitiva che, dopo varie insistenze, riesce a farsi assumere dal giovane Sentaro per preparare i dorayaki (tipici dolci giapponesi) nel chiosco che ha in gestione nella periferia di Tokyo. A convincerlo sarà la sublime confettura an preparata da Tokue: il segreto, gli dice, è ascoltare i fagioli azuki mentre si cuociono, lasciarsi raccontare la storia del viaggio che li ha portati fin lì, in quella pentola.
Questo approccio “sentimentale” alla cucina, che Sentaro non aveva mai considerato prima, influirà positivamente non solo sulla sua attività commerciale, ma soprattutto sulla sua visione della vita. Infatti, il segreto più importante che gli svelerà Tokue sarà ben più rilevante, un segreto legato al passato ma che, come spesso accade, continua ad avere ripercussioni nel presente della donna.
Un terzo personaggio, che lascio scoprire a voi, si inserirà tra i due protagonisti principali contribuendo a cementare il loro legame d’amicizia. Gli alti e i bassi di questo rapporto, proprio come le stagioni, sono scanditi dall’albero di ciliegio che si trova di fronte al laboratorio dei dorayaki.
Da questo libro è stato tratto il film Le ricette della signora Toku, diretto da Naomi Kawase e presentato al Festival di Cannes nel 2015.
3 ott 2021
Un grattacielo londinese diviene la metafora della ricaduta nelle barbarie di un’intera classe sociale
Ottobre è il mese di Halloween e dei racconti del terrore. Per questo ho pensato di scegliere un libro a tema, ma non vi aspettate di trovare streghe, vampiri, teschi e zombie: l’angoscia e lo sgomento suscitati da questo racconto sono frutto del genere umano.
I tre protagonisti principali de Il condominio – Anthony Royal, Robert Laing e Richard Wilder – vivono in un grattacielo di quaranta piani assieme a migliaia di persone, una vera e propria oasi (apparentemente) felice che si autogestisce grazie a molteplici, lussuose comodità: piscine, scuole, ristoranti, supermercati, banche e vari ascensori ad alta velocità. Proprio questi ultimi diverranno teatro abituale delle peggiori nefandezze perpetrate ai danni dei vari inquilini, da parte dei loro stessi pari.
Tutto parte da vari blackout che inizialmente colpiscono i piani inferiori ma che, ben presto, si estendono all’intero l’edificio. Inizialmente il buio scatenerà il panico tra i condomini ma non dovrà passare molto tempo prima che, in virtù dello stesso, si sentano autorizzati a esternare i loro istinti più primordiali, innescando una serie di reazioni a catena che impediranno di distinguere il bene dal male.
Le tre classi sociali che popolano il grattacielo – alta società, ricca borghesia e ceto medio – sono rappresentate rispettivamente da Royal, Laing e Wilder. La lotta spietata per la conquista dei piani alti farà sì che solo uno di loro riuscirà a sopravvivere: colui che meglio saprà adattarsi alla nuova condizione, senza lasciarsi coinvolgere dalla follia comune.
Se avete voglia di immergervi nell’atmosfera lievemente macabra dei giorni autunnali, questa storia vi insegnerà che non bisogna cercare molto lontano da noi per avvertirla.
5 set 2021
La vita coniugale, a volte, può riservare degli imprevedibili lati nascosti
Nel suo penultimo film Massimo Troisi ci lascia una delle sue perle più preziose, che recitava così: “[…] io credo che in particolare un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro, troppo diversi”. Questa è proprio una delle cose che ho pensato dopo aver letto La storia di un matrimonio di Andrew Sean Greer.
Il titolo sembra anticipare già molto di quello che andremo a leggere, lasciando anche immaginare che il contenuto sia banale e prevedile, ma in realtà questa è una storia piena di colpi di scena che ci tengono sospesi fino all’inaspettato epilogo.
Ho ammirato moltissimo la capacità dell’autore di farsi portavoce del punto di vista tutto al femminile della protagonista, nonché voce narrante, Pearlie. L’incontro con Holland Cook cambierà per sempre la sua vita: vedendolo come l’uomo più desiderabile al mondo, s’impegnerà per diventare la moglie perfetta che egli merita; ma i suoi sentimenti resteranno sempre in superficie poiché non riuscirà mai a comprendere i reali desideri del marito.
L’impressione che ho avuto al termine della lettura è che, nonostante il finale sembri trasmettere una certa serenità, nessuno è realmente felice. Riuscire a essere sé stessi, a non aver paura di mostrarci per ciò che siamo davvero, è una delle conquiste più difficili. E ciò che forse più sconvolge, è che lo è anche tra due persone che decidono di trascorrere la vita insieme.