Middlesex
3 lug 2021
Il senso del destino e l’eredità familiare si scontrano con volontà e desideri personali
Oggi, dopo 25 anni dal primo evento del sud Italia, torna in piazza il Napoli Pride con lo slogan “Jesce Sole!”, lo stesso del 1996.
Il mondo LGBT attualmente trova ampia espressione anche nella letteratura che, dopo essere stata censurata e ostacolata per secoli, offre una vasta gamma di titoli: best seller, romanzi rosa, libri per ragazzi, racconti fantasy e saggi contribuiscono a combattere tutte le forme di intolleranza che violano l’identità e la dignità di ognuno e, in particolare, qualsiasi tipologia di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e pregiudizio di genere.
Middlesex di Jeffrey Eugenides ne è un degno esempio. Il romanzo narra la vita di Calliope Stephanides in un racconto che attraversa due generi sessuali. Calliope, infatti, nascerà prima come Callie, nel 1960 a Detroit, e poi come Cal, nel 1974 in Michigan. La sua rara forma di ermafroditismo, definita dall’autore “eccentricità biologica” e causata da un gene misterioso che si rivela nel suo DNA dopo tre generazioni, darà vita a mirabolanti avventure con una serie di personaggi fuori dal comune, attraverso eventi storici e familiari tra i più disparati.
D’altra parte, la tematica dell’identità di genere è solo lo spunto per raccontare un percorso, quello che il lettore farà assieme a Calliope, condividendone emozioni e turbamenti, immergendosi totalmente nella sua vita fatta di gioie, dolori, dubbi e decisioni difficili da prendere, una vita così diversa ma, in fondo, così simile a quella di ognuno di noi.
Autore | Jeffrey Eugenides |
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Traduttore | Katia Bagnoli |
Editore | Mondadori |
Collana | Oscar Contemporanea |
Anno edizione | 2014 |
Stato di lettura | Finito |
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22 ago 2021
Una favola moderna ambientata in Giappone sull’amicizia e la tolleranza
Le recenti Olimpiadi di Tokyo 2020 hanno certamente acceso in moltə l’interesse per la cultura e le tradizioni giapponesi. Tra queste si annovera anche l’arte culinaria, che è protagonista di questo lieve romanzo.
La signora Tokue è un’ottantenne molto volitiva che, dopo varie insistenze, riesce a farsi assumere dal giovane Sentaro per preparare i dorayaki (tipici dolci giapponesi) nel chiosco che ha in gestione nella periferia di Tokyo. A convincerlo sarà la sublime confettura an preparata da Tokue: il segreto, gli dice, è ascoltare i fagioli azuki mentre si cuociono, lasciarsi raccontare la storia del viaggio che li ha portati fin lì, in quella pentola.
Questo approccio “sentimentale” alla cucina, che Sentaro non aveva mai considerato prima, influirà positivamente non solo sulla sua attività commerciale, ma soprattutto sulla sua visione della vita. Infatti, il segreto più importante che gli svelerà Tokue sarà ben più rilevante, un segreto legato al passato ma che, come spesso accade, continua ad avere ripercussioni nel presente della donna.
Un terzo personaggio, che lascio scoprire a voi, si inserirà tra i due protagonisti principali contribuendo a cementare il loro legame d’amicizia. Gli alti e i bassi di questo rapporto, proprio come le stagioni, sono scanditi dall’albero di ciliegio che si trova di fronte al laboratorio dei dorayaki.
Da questo libro è stato tratto il film Le ricette della signora Toku, diretto da Naomi Kawase e presentato al Festival di Cannes nel 2015.