L’archivista
Autore | Martha Cooley |
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Traduttore | Barbara Lombatti |
Editore | Guanda |
Collana | Le Fenici Tascabili |
Anno edizione | 2000 |
Stato di lettura | Non iniziato |
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1 ago 2021
La regina d’Inghilterra, dopo aver scoperto la lettura, decide di trasmettere la nuova passione a tutti i suoi sudditi
Il 28 luglio scorso si è spento, all’età di ottant’anni, lo scrittore e saggista Roberto Calasso. La casa editrice Adelphi, di cui era proprietario e direttore editoriale dal 1971, ha sempre dedicato una cura particolarissima alla scelta dei titoli da pubblicare regalandoci dei veri e propri gioielli.
Tra questi vi è certamente La sovrana lettrice di Alan Bennett, un volume di meno di 100 pagine nelle quali si racchiude tutta la maestria dell’autore, in particolare della sua carriera da commediografo.
Al centro della vicenda troviamo la regina d’Inghilterra che, per un caso fortuito e già avanti negli anni, scopre di avere una passione smodata per i libri e la lettura. Questa scoperta è talmente coinvolgente dall’indurre Sua Maestà a volerne rendere partecipi tutti i suoi sudditi. Ecco, dunque, che durante le visite ufficiali su scala nazionale le consuete domande sul luogo di provenienza geografica o l’anzianità di lavoro vengono sostituite dal nuovissimo quesito “che cosa sta leggendo al momento?”, che inizia a lasciare letteralmente a bocca aperta.
Appurato che l’ardore reale per la lettura non è solo un capriccio e, anzi, diventa di giorno in giorno sempre più forte, a corte si inizia a tramare per far sì che la regina torni a occupazioni maggiormente confacenti al suo ruolo. Per sapere chi avrà la meglio dobbiamo arrivare all’ultima pagina, o meglio all’ultima riga, dove la nostra curiosità sarà soddisfatta grazie a un eccellente colpo di scena.
5 set 2021
La vita coniugale, a volte, può riservare degli imprevedibili lati nascosti
Nel suo penultimo film Massimo Troisi ci lascia una delle sue perle più preziose, che recitava così: “[…] io credo che in particolare un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro, troppo diversi”. Questa è proprio una delle cose che ho pensato dopo aver letto La storia di un matrimonio di Andrew Sean Greer.
Il titolo sembra anticipare già molto di quello che andremo a leggere, lasciando anche immaginare che il contenuto sia banale e prevedile, ma in realtà questa è una storia piena di colpi di scena che ci tengono sospesi fino all’inaspettato epilogo.
Ho ammirato moltissimo la capacità dell’autore di farsi portavoce del punto di vista tutto al femminile della protagonista, nonché voce narrante, Pearlie. L’incontro con Holland Cook cambierà per sempre la sua vita: vedendolo come l’uomo più desiderabile al mondo, s’impegnerà per diventare la moglie perfetta che egli merita; ma i suoi sentimenti resteranno sempre in superficie poiché non riuscirà mai a comprendere i reali desideri del marito.
L’impressione che ho avuto al termine della lettura è che, nonostante il finale sembri trasmettere una certa serenità, nessuno è realmente felice. Riuscire a essere sé stessi, a non aver paura di mostrarci per ciò che siamo davvero, è una delle conquiste più difficili. E ciò che forse più sconvolge, è che lo è anche tra due persone che decidono di trascorrere la vita insieme.