L’amica geniale. Storia di chi fugge e di chi resta – Volume terzo
Autore | Elena Ferrante |
---|---|
Editore | E/O |
Collana | Dal mondo |
Anno edizione | 2022 |
Stato di lettura | Finito |
Prodotti correlati
5 giu 2021
La devozione per la propria terra manifestata attraverso una famosa tradizione popolare
Durante i primi mesi di quarantena del 2020 ho riscoperto il piacere della lettura. Ho letto tantissimo, come non capitava ormai da anni, e grazie a Instagram sono approdata su tanti profili molto interessanti di vari book blogger. È così che ho scoperto il libro Le janare di Gaetano Lamberti che in veste di @mr.tannus trasmette tutto la sua passione per le piante e gli animali, mentre in questo romanzo ci svela il suo lato oscuro.
La storia è incentrata su una delle credenze popolari più antiche della nostra Campania, in particolare del beneventano: donne vecchie, malvagie e solitarie si intrufolavano nelle stalle per rubare una giumenta e cavalcarla tutta la notte. È proprio ciò che accade alla famiglia di Martino, il giovane protagonista del romanzo che assieme alla sorellina Marisa cercherà di scoprire chi è la janara che ha fatto la fattura alla loro casa. Sarà forse l’odiosa zia Vincenza, che assume sempre un’aria da padrona e ha da ridire su tutto e tutti? O magari una delle anziane del paese, che ti squadrano da capo a piedi quando passi loro davanti?
Confesso che, a tratti, la lettura mi è risultata difficile: alcune scene, infatti, vengono descritte in modo così vivido nella loro crudezza da avermi provocato assoluto ribrezzo. Era proprio questa l’atmosfera che l’autore voleva ricreare ma, nonostante il tema trattato sia piuttosto macabro, egli è riuscito a comunicare tutto l’amore per la sua terra d’origine.
15 nov 2021
L’incomunicabilità è alla base dei tredici racconti che danno il titolo alla raccolta
Ultimamente ho difficoltà a tenere impegnata la mente con attività di svago che durino troppo tempo: quindi a un film, in genere, prediligo una serie TV così come a un romanzo una raccolta di racconti. Per questo motivo la mia scelta di lettura era caduta su Gli amori difficili di Italo Calvino; devo ammettere, però, che le mie aspettative riguardo alla maggiore capacità di concentrazione derivata da una lettura di racconti brevi sono state disattese.
Il titolo del libro certamente rimanda a un sentimento forte e impegnativo ma, nella pratica, di romantico c’è ben poco. Ogni “avventura”, come da titolo delle tredici storie, ci apre una finestra su un sentimento irrisolto che, soprattutto a causa dell’incapacità di comunicare, non trova mai appagamento.
La gamma di personaggi alle prese con questi amori senza via d’uscita è varia (fotografo, soldato, lettore, moglie, bagnante, poeta, miope ecc.) ma la sostanza è sempre la stessa. Credo che l’intralcio che ho riscontrato nell’avanzamento della lettura sia dovuto al fatto che la scrittura sia volutamente statica, proprio per sottolineare l’assenza di moti dell’animo particolarmente coinvolgenti: tutte le vicende, in genere, si svolgono nella mente dei protagonisti ma attorno a loro accade poco o nulla.
La vera svolta del libro l’ho trovata, invece, nella seconda parte intitolata La vita difficile. I due racconti lunghi che la compongono (La formica argentina e La nuvola di smog) ci parlano ancora una volta di difficoltà, stavolta più concrete, legate alle vite dei rispettivi protagonisti senza nome. Nonostante, anche in questo caso, debbano scontrarsi con qualcosa di più grande di loro, essi si impegnano in modo attivo per poter trovare una soluzione a ciò che li affligge.