La prima sigaretta
| Autore | Luigi Capuana |
|---|---|
| Editore | Coppola Editore |
| Collana | I Fiammiferi |
| Anno edizione | 2023 |
| Stato di lettura | Non iniziato |
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15 nov 2021
L’incomunicabilità è alla base dei tredici racconti che danno il titolo alla raccolta
Ultimamente ho difficoltà a tenere impegnata la mente con attività di svago che durino troppo tempo: quindi a un film, in genere, prediligo una serie TV così come a un romanzo una raccolta di racconti. Per questo motivo la mia scelta di lettura era caduta su Gli amori difficili di Italo Calvino; devo ammettere, però, che le mie aspettative riguardo alla maggiore capacità di concentrazione derivata da una lettura di racconti brevi sono state disattese.
Il titolo del libro certamente rimanda a un sentimento forte e impegnativo ma, nella pratica, di romantico c’è ben poco. Ogni “avventura”, come da titolo delle tredici storie, ci apre una finestra su un sentimento irrisolto che, soprattutto a causa dell’incapacità di comunicare, non trova mai appagamento.
La gamma di personaggi alle prese con questi amori senza via d’uscita è varia (fotografo, soldato, lettore, moglie, bagnante, poeta, miope ecc.) ma la sostanza è sempre la stessa. Credo che l’intralcio che ho riscontrato nell’avanzamento della lettura sia dovuto al fatto che la scrittura sia volutamente statica, proprio per sottolineare l’assenza di moti dell’animo particolarmente coinvolgenti: tutte le vicende, in genere, si svolgono nella mente dei protagonisti ma attorno a loro accade poco o nulla.
La vera svolta del libro l’ho trovata, invece, nella seconda parte intitolata La vita difficile. I due racconti lunghi che la compongono (La formica argentina e La nuvola di smog) ci parlano ancora una volta di difficoltà, stavolta più concrete, legate alle vite dei rispettivi protagonisti senza nome. Nonostante, anche in questo caso, debbano scontrarsi con qualcosa di più grande di loro, essi si impegnano in modo attivo per poter trovare una soluzione a ciò che li affligge.
10 gen 2022
Diciassette racconti che costituiscono un unico flusso di pensieri sul presente e celebrano l’incessante amore per la vita
Non è stato semplice scegliere con quale libro inaugurare questo 2022, iniziato in modo già così complicato. Ripensando alle mie ultime letture, mi è arrivato in soccorso La sposa di Mauro Covacich (Bompiani, 2016). Attraverso diciassette racconti – in cui si fondono autobiografia, storie vere e finzione narrativa – l’autore riesce a mostrarci tutto il desiderio d’amore, celato spesso da cinismo e crudeltà, di cui è vittima il genere umano.
La sposa del titolo è Pippa Bacca, un’artista famosa soprattutto per la sua performance itinerante Spose in viaggio che aveva lo scopo di promuovere la pace e la fiducia nel prossimo attraversando, in autostop e con indosso un abito da sposa, 11 paesi oppressi dalla guerra. È la protagonista dell’episodio di apertura, nel quale si avvertono subito la caducità dell’esistenza e l’importanza di vivere nel tempo presente che caratterizzano l’opera.
Ogni racconto rappresenta un importante spunto di riflessione su argomenti di vario genere: ben 5, identificati dal sottotitolo (i miei non-figli), trattano la tematica della genitorialità negata. Tutte le storie sono legate da un filo conduttore, costituito non solo dagli argomenti riproposti ma anche dai medesimi personaggi che fanno capolino da un aneddoto all’altro.
La lettura di questo libro mi ha regalato delle emozioni totalmente inaspettate. Generalmente, quando le mie aspettative vengono disattese tendo a essere delusa; invece, ho accolto positivamente la sensazione di incredulità che ogni storia mi ha lasciato, inducendomi a riflettere sull’assurdità della vita. Perché, contro ogni previsione, le vicende più paradossali sono proprio quelle tratte da fatti di cronaca.
8 ago 2021
Due storie d’amore tormentate cambieranno per sempre le vite dei protagonisti
Ho letto Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti molti anni fa. Non ricordo più i particolari della trama ma è uno di quei libri che continuo costantemente a consigliare, soprattutto ai lettori non propriamente fervidi o, più semplicemente, a quelli che sono incappati nel classico “blocco”.
Il motivo è presto detto: è un romanzo che si lascia divorare. Lo scenario nel quale si svolge la storia (o, per meglio dire, le storie) è Ischiano Scalo, una cittadina immaginaria dove il mare c’è ma non si vede, con inverni gelidi ed estati asfissianti che allontanano tutti i turisti. Il primo personaggio che incontriamo è Pietro Moroni, un timido ragazzino innamorato segretamente di Gloria Celani, sua coetanea bella e un po’ spavalda. Questa giovane storia d’amore s’intreccerà con quella, più matura, tra Graziano Biglia e Flora Palmieri: lui è un ex playboy di quarantaquattro anni che torna al suo paese natale, lei è una professoressa che conduce una vita misteriosa e viene tenuta a distanza da tutti.
I nostri protagonisti non potrebbero essere più diversi tra loro, eppure le loro vite si incroceranno in modo inatteso. Lo stile estremamente diretto di Ammaniti ci guida tra i flussi di pensiero dei protagonisti trascinandoci con spietata ironia in vicende che hanno il sapore del noir.




