Favole e leggende del Giappone
Autore | Claudius Ferrand |
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Curatore | Annarita Tranfici, Giuseppina De Vita |
Editore | ABEditore |
Collana | Piccoli Mondi Plus |
Anno edizione | 2021 |
Stato di lettura | Non iniziato |
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1 ago 2021
La regina d’Inghilterra, dopo aver scoperto la lettura, decide di trasmettere la nuova passione a tutti i suoi sudditi
Il 28 luglio scorso si è spento, all’età di ottant’anni, lo scrittore e saggista Roberto Calasso. La casa editrice Adelphi, di cui era proprietario e direttore editoriale dal 1971, ha sempre dedicato una cura particolarissima alla scelta dei titoli da pubblicare regalandoci dei veri e propri gioielli.
Tra questi vi è certamente La sovrana lettrice di Alan Bennett, un volume di meno di 100 pagine nelle quali si racchiude tutta la maestria dell’autore, in particolare della sua carriera da commediografo.
Al centro della vicenda troviamo la regina d’Inghilterra che, per un caso fortuito e già avanti negli anni, scopre di avere una passione smodata per i libri e la lettura. Questa scoperta è talmente coinvolgente dall’indurre Sua Maestà a volerne rendere partecipi tutti i suoi sudditi. Ecco, dunque, che durante le visite ufficiali su scala nazionale le consuete domande sul luogo di provenienza geografica o l’anzianità di lavoro vengono sostituite dal nuovissimo quesito “che cosa sta leggendo al momento?”, che inizia a lasciare letteralmente a bocca aperta.
Appurato che l’ardore reale per la lettura non è solo un capriccio e, anzi, diventa di giorno in giorno sempre più forte, a corte si inizia a tramare per far sì che la regina torni a occupazioni maggiormente confacenti al suo ruolo. Per sapere chi avrà la meglio dobbiamo arrivare all’ultima pagina, o meglio all’ultima riga, dove la nostra curiosità sarà soddisfatta grazie a un eccellente colpo di scena.
28 nov 2021
Due uomini e il loro sogno da realizzare nell’America della crisi economica degli anni ‘30
“I migliori progetti di topi e uomini” è un verso di una poesia di Robert Burns, poeta scozzese settecentesco. Da queste poche righe nasce Uomini e topi di John Steinbeck, una storia pensata per un pubblico che non sa né leggere né scrivere proprio come i due protagonisti, braccianti della California negli anni ’30, e che diventerà un grande classico della letteratura internazionale.
George Milton e Lennie Small sono due vagabondi che si guadagnano da vivere lavorando nelle varie fattorie del paese. Lennie è grande, grosso e forzuto, tutte caratteristiche che lo rendono un perfetto bracciante, ma è affetto da un ritardo mentale; dal canto suo, invece, George è piccolo e mingherlino ma furbo e intelligente.
Il legame tra i due protagonisti è la vera forza del romanzo. Nonostante le loro personalità siano così diverse, a tratti opposte, entrambi hanno un sogno di libertà che li accomuna: comprare un pezzo di terra da coltivare per poter abbandonare finalmente il lavoro di braccianti e vivere assieme a tanti animali, dei quali Lennie potrà prendersi cura.
L’autore avrebbe potuto scegliere di concentrarsi sulle peculiarità dei due protagonisti, magari sottolineando gli aspetti comici di esse; invece, il quadro storico e sociale in cui questi personaggi vengono inseriti li rende tragici, e quel senso di dolore, inadeguatezza e impotenza che pervadono il contesto narrativo rendono questo romanzo un classico intramontabile della letteratura internazionale.
Due curiosità riguardanti la traduzione italiana del titolo (Of Mice and Men): 1) fin dalla prima edizione del 1938, tradotta da Cesare Pavese, l’ordine dei sostantivi viene invertito in Uomini e topi, appunto; 2) la Bompiani, unica casa editrice ad aver distribuito il libro, ritenne che l’of non dovesse essere reso come complemento d’argomento (a differenza, ad esempio, della traduzione francese, spagnola e tedesca) in quanto nei versi di Burns introduceva un complemento di specificazione.