Le madri non dormono mai
Autore | Lorenzo Marone |
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Editore | Einaudi |
Collana | Stile Libero Big |
Anno edizione | 2022 |
Stato di lettura | Finito |
E così Diego s'era stato zitto nella vita, e mai nessuno s'era preso la briga di chiedergli il perché, mai nessuno s'era interessato a quel che avrebbe avuto da dire. Era stato relegato in un angolo dai suoi maestri per il semplice motivo che gli era toccata la sfortuna d'incontrarne d'indecorosi. E quanti ce ne sono, di insegnanti codardi, che per privilegio potrebbero indirizzare la vita dei ragazzi e che invece la sfiorano appena, e s'avviano spesso alla morte in un fallimento inconsapevole, senza essere riusciti a illuminare la strada di nessuno.
[p. 95]
Pensò al micio nero che aveva trovato con Patrizia, l'amichetta sua: accucciato sotto un'auto miagolava con gli occhi appiccicati di muco. Lo avevano portato a casa per dargli del latte, ma la madre li aveva picchiati con la scopa a lei e al gatto, e allora l'avevano nascosto in uno degli scantinati del palazzo accanto, che non aveva cancello e la sera ci andavano i tossici a bucarsi. Gli avevano preso un cartone per cuccia e uno straccio sporco per coperta, e poi gli avevano messo il latte in un piatto di plastica. Quello però non mangiava, piangeva solamente, così avevano provato a coprirlo, ma lui aveva continuato a piangere, e il giorno seguente l'avevano trovato morto dentro la scatola, il corpo irrigidito e il latte ancora lì. Miriam aveva pianto per quel povero gattino sfortunato, finito da solo in mezzo ai drogati, e col pianto s'era presentata a casa dopo averlo seppellito tra le erbacce. Sua madre, saputa la storia, l'aveva liquidata con uno sbuffo, era tornata a rassettare il letto e aveva detto: «Manco i cristiani si meritano le tue lacrime, figurati le bestie». E quelle parole, insieme al tempo, l'avevano resa inumana, nient'altro che un animale pronto a sopravvivere. Miriam era sopravvissuta, sarebbe accaduto lo stesso a Diego.
[p. 130]
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Un esordio letterario intriso di pura comicità, capace di rendere il mondo della pornografia più umano che mai
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Il mondo grottesco della pornografia, così come viene raccontato dall’autore, ci rivela il suo lato più umano. Grazie a una sanissima dose di comicità, ridiamo dell’imprevedibilità della vita che il più delle volte non ci fa vedere realizzati i nostri obiettivi ma, allo stesso tempo, ci premia in modi che non avremmo mai nemmeno osato immaginare.
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Diciassette racconti che costituiscono un unico flusso di pensieri sul presente e celebrano l’incessante amore per la vita
Non è stato semplice scegliere con quale libro inaugurare questo 2022, iniziato in modo già così complicato. Ripensando alle mie ultime letture, mi è arrivato in soccorso La sposa di Mauro Covacich (Bompiani, 2016). Attraverso diciassette racconti – in cui si fondono autobiografia, storie vere e finzione narrativa – l’autore riesce a mostrarci tutto il desiderio d’amore, celato spesso da cinismo e crudeltà, di cui è vittima il genere umano.
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5 giu 2021
La devozione per la propria terra manifestata attraverso una famosa tradizione popolare
Durante i primi mesi di quarantena del 2020 ho riscoperto il piacere della lettura. Ho letto tantissimo, come non capitava ormai da anni, e grazie a Instagram sono approdata su tanti profili molto interessanti di vari book blogger. È così che ho scoperto il libro Le janare di Gaetano Lamberti che in veste di @mr.tannus trasmette tutto la sua passione per le piante e gli animali, mentre in questo romanzo ci svela il suo lato oscuro.
La storia è incentrata su una delle credenze popolari più antiche della nostra Campania, in particolare del beneventano: donne vecchie, malvagie e solitarie si intrufolavano nelle stalle per rubare una giumenta e cavalcarla tutta la notte. È proprio ciò che accade alla famiglia di Martino, il giovane protagonista del romanzo che assieme alla sorellina Marisa cercherà di scoprire chi è la janara che ha fatto la fattura alla loro casa. Sarà forse l’odiosa zia Vincenza, che assume sempre un’aria da padrona e ha da ridire su tutto e tutti? O magari una delle anziane del paese, che ti squadrano da capo a piedi quando passi loro davanti?
Confesso che, a tratti, la lettura mi è risultata difficile: alcune scene, infatti, vengono descritte in modo così vivido nella loro crudezza da avermi provocato assoluto ribrezzo. Era proprio questa l’atmosfera che l’autore voleva ricreare ma, nonostante il tema trattato sia piuttosto macabro, egli è riuscito a comunicare tutto l’amore per la sua terra d’origine.